Come da tradizione, il Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.) ha partecipato alla giornata mondiale per il cuore (World Heart Day, WHD), che si è tenuta il 29 settembre 2025, un evento planetario dedicato alla sensibilizzazione sulla prevenzione delle malattie cardio-cerebrovascolari che, ancora oggi, sono la prima causa di ospedalizzazione e di morte.
Patologie che coinvolgono anche la gente di mare, che, in genere, ne è colpita con maggiore aggressività rispetto alla popolazione generale. Le malattie cardiovascolari (CVD), infatti, sono una delle principali cause di malattia e mortalità tra i marittimi. Tra il 2010 e il 2024, il C.I.R.M. ha assistito 4.564 pazienti per patologie cardiovascolari, che rappresentano l’8,3% di tutte le patologie per le quali è stata richiesta l’assistenza
al Centro. L’età media dei pazienti con CVD è stata di 43,56 + 11,75 anni e le patologie in questione hanno interessato in ordine decrescente marittimi imbarcati di età pari o superiore a 51 anni [31%, n = 1.416], seguiti da vicino da quelli di età compresa tra 41 e 50 anni (29%, n = 1.323). Le assistenze hanno maggiormente riguardato (57,6%, 2.629 casi) non ufficiali (equipaggio di coperta, equipaggio di macchina e personale dei servizi) rispetto agli ufficiali (ufficiali di coperta e ufficiali di macchina) (40%, 1.826 casi). L’ipertensione arteriosa ha rappresentato la patologia per la quale è stato fatto più frequentemente ricorso al C.I.R.M. (37% dei casi), seguita da cardiopatie ischemiche (32% dei casi). Il restante 31% comprendeva condizioni quali arresto cardiaco, aritmie, pericardite acuta, malattie cerebrovascolari, insufficienza cardiaca e disturbi vascolari periferici.
Tali dati dovrebbero fare riflettere sulla necessità della prevenzione cardiovascolare, specie per popolazioni quali i marittimi imbarcati, per i quali l’accesso a esami strumentali, non è agevole. Una soluzione vincente è nella gestione dei fattori di rischio modificabili attraverso uno stile di vita corretto, con l’obiettivo di promuovere la salute cardiovascolare a lungo termine.
Il nostro focus quest’anno ha riguardato I disturbi del ritmo del cuore: Conoscerli per evitarne i danni. Per sviluppare tale attività abbiamo realizzato dei testi divulgativi ad hoc e reso disponibili screening cardiovascolari gratuiti negli ambulatori della Casa della Salute del Navigante presso il C.I.R.M. L’iniziativa ha riscosso un grande successo tra i marittimi e il personale delle compagnie di navigazione, successo, che è di stimolo per continuare nel nostro impegno su un tema medico-scientifico di così importante rilevanza.
Nonostante il crescente ricorso alla telemedicina, diverse sfide complicano la gestione efficace delle patologie cardiovascolari in mare. Le navi spesso non dispongono di strumenti diagnostici come elettrocardiografi, defibrillatori o mezzi per esami di laboratorio di base, il che può complicare o rendere più difficile la diagnosi e il trattamento. Fattori ambientali come lunghi orari di lavoro, sforzo fisico, esposizione a rumori e vibrazioni e stress psicosociale possono aumentare il rischio cardiovascolare. Barriere di comunicazione, tra cui connessioni Internet instabili o il ricorso a canali radio di base, possono ostacolare un supporto in tempo reale da parte dei centri di assistenza telemedica marittima di terra. Inoltre, le scarse competenze mediche dei membri dell’equipaggio, che spesso sono i primi soccorritori in caso di emergenza, riduce la loro capacità di gestire efficacemente gli eventi cardiovascolari acuti fino all’arrivo dei soccorsi professionali. Inoltre, le opzioni di evacuazione sono spesso limitate dalla distanza dalla costa e dalle condizioni meteorologiche, aumentando il rischio di ritardi nel trattamento e di esiti negativi. Queste sfide evidenziano l’urgente necessità di una migliore formazione a bordo, di attrezzature mediche più avanzate e di sistemi di telemedicina efficaci per tutelare la salute cardiovascolare dei marittimi.
In tale ambito va segnalata l’adesione di alcune compagnie armatoriali italiane al progetto NAVI CARDIOPROTETTE del C.I.R.M., che consiste nell’avere dotato le proprie unità di elettrocardiografo e test per la determinazione capillare della troponina per una diagnosi rapida dell’infarto del miocardio. Grazie alla disponibilità di tale materiale il servizio cardiologico del C.I.R.M., disponibile H24, è in grado di supportare il personale a bordo offrendo un indispensabile supporto diagnostico in caso di necessità. Si tratta, in particolare, delle Petroliere Mare Doricum, Mare Picenum e Mare Siculum della Fratelli d’Amico Armatori, delle navi multipurposes NG Driller, NG Surveyor e NG Worker, della Next Geosolutions e della nave da ricerca Laura Bassi dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
La telemedicina svolge un ruolo sempre più rilevante nell’assistenza alle patologie e agli infortuni sul lavoro tra le popolazioni remote, marittimi in primis. Un particolare apprezzamento va, dunque, a chi ha già aderito all’iniziativa di un utilizzo combinato di elettrocardiografia e test di troponina per diagnosticare le sindromi coronariche acute. Iniziativa che ci auguriamo si estenda al maggior numero di flotte per garantire una più adeguata tutela della salute della gente di mare.